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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Lo Spirito Santo e la preghiera

Romani 8:26-27: Lo Spirito Santo e la preghiera.
Durante la seconda guerra mondiale, un contingente di truppe americane in Normandia, che tenevano prigionieri alcuni soldati tedeschi, erano molto stanchi e sentivano di non resistere ancora a lungo, ma ricevettero un messaggio di conforto: altri soldati americani erano vicini a loro. Che grande consolazione sapere che nel nostro pellegrinaggio, nella lotta spirituale, abbiamo un grande aiuto! In questi versetti vediamo l’Entità dell’aiuto, l’Essenzialità dell’aiuto e l’Efficacia dell’aiuto.
In primo luogo vediamo:
I L’ENTITÀ DELL’AIUTO.
Il v.26 dice: "Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza".
È lo Spirito Santo l’ aiuto dei credenti!

Riguardo l’entità dell’aiuto meditiamo sul:
A) Carattere dell’entità.
(1)Lo Spirito Santo è di natura divina.
Lo Spirito Santo possiede gli attributi divini come l’Onniscienza (1 Corinzi 2:10-11 ), l’ Onnipresenza (Salmi 139:7 ); l’Onnipotenza (Zaccaria 4:6 ); è Eterno (Ebrei 9:14 ). Anche le sue opere dimostrano la Sua divinità come per esempio la creazione (Giobbe 26:13; 33:4). Lo Spirito Santo è lo Spirito della vita (Romani 8:2); vivifica fisicamente e spiritualmente (Romani 8:11 ); ci rigenera, ci santifica e ci trasforma all’immagine di Cristo (Tito 3:5-6; Romani 15:16; 2 Corinzi 3:18 ). Tutto ciò è sufficiente per mostrare che lo Spirito Santo è Dio!

(2) Lo Spirito Santo è presente nel cuore dei credenti.
Lo leggiamo in Romani 8:9: "Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene  a lui". Così Paolo dice ai credenti in 1 Corinzi 3:16: "Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?".  Lo Spirito Santo sarà presente nei credenti, fino a quando non saranno alla presenza di Dio, infatti, il credente è stato suggellato dallo Spirito Santo (Efesini 1:13-14 ). Mentre staranno sulla terra, lo Spirito Santo li assisterà aiutandoli a capire le verità spirituali (Giovanni 14:25-26; 15:26; 16:12-15), ma li aiuterà anche nel testimoniare del Vangelo come vediamo nel libro degli Atti (Atti 2; 4:8 ;1 Corinzi 2:12-13).

Noi vediamo ancora la benedizione dell’aiuto dello Spirito Santo nella preghiera  nel:
B) Confronto dell’entità.   
Paolo scrive ancora al v.26: "Allo stesso modo ancora". “Allo stesso modo”(hōsautōs) è similmente, in modo analogo, al tempo stesso. Dal contesto di questo versetto, si può riferire al fatto che come lo Spirito Santo testimonia che siamo figli di Dio, allo stesso modo viene in aiuto alla nostra debolezza, oppure si riferisce alla speranza, infatti in Romani 8:18-25, Paolo parla della speranza della redenzione del corpo, quindi della salvezza in speranza. Perciò come questa speranza aiuta e sostiene il credente, così allo stesso modo o tempo, lo Spirito Santo ci aiuta e sostiene in  preghiera.
Lo Spirito Santo così garantisce non solo la nostra speranza futura (Romani 8:23 ; Efesini 1:13-14 ), ma ha anche un ruolo attivo d’incoraggiare i credenti e d’intercedere presso Dio in loro favore, in attesa che la speranza futura si realizzi! Comunque sia, questi versetti concludono il discorso del ruolo dello Spirito Santo nella vita cristiana, nella vita del credente.

In secondo luogo in questi versetti vediamo:
II L’ESSENZIALITÀ DELL’AIUTO. 
“Viene in aiuto”(synantilambanomai) indica sostenere insieme, unirsi a un altro per aiutarlo per portare il peso insieme, prendere parte del suo peso insieme, quindi assistere qualcuno, alleggerire di una parte di lavoro, venire in soccorso di qualcuno. Perciò la parola indica l’azione di una persona che è affianco a un’altra persona per portare o trasportare  insieme un carico, questa persona non va per portare da solo il peso, ma si unisce all’altra persona per portare il peso in uno sforzo comune! L’immagine che mi viene in mente è quando c’è un trasloco due persone portano il peso di un mobile insieme: uno da una parte e l’altro dall’altra.
La parola la troviamo nella Settanta in Esodo 18:22  dove si parla dell’aiuto di uomini capaci e timorati a Mosè per alleggerire il suo carico e questi lo avrebbero portato con lui, avrebbero portato il carico del popolo e Mosè non lo avrebbe portato da solo (cfr. Numeri 11:17).
Così Marta presa dalle faccende domestiche, mentre la sorella Maria era ai piedi di Gesù ad ascoltarlo è scritto in Luca 10:40: "Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: 'Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti'". Quindi lo Spirito Santo si unisce al credente per aiutarlo, si unisce a noi per portare con noi il carico, così d’alleviarci il peso, ognuno distintamente con il proprio impegno nella preghiera!
Lo Spirito Santo viene in aiuto al credente nei problemi spirituali e nelle difficoltà nella preghiera, non per l'assunzione totale della responsabilità, senza alcuno sforzo da parte nostra, ma per dare una mano amica, che ci permette di elaborare i nostri problemi e di superarli con il Suo aiuto riguardo la preghiera. Sapere che lo Spirito Santo porta il peso insieme a noi è di grande conforto, ma anche c’incoraggia a fare la nostra parte, è un antidoto contro la pigrizia, perché comunque lo Spirito Santo ci aiuta  nel nostro carico!

Lo Spirito Santo è:
A) Un Aiuto Ininterrotto.
Nel v.26 leggiamo: "Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza". “Viene in aiuto” (synantilambanomai presente indicativo) indica che lo Spirito Santo ci aiuta costantemente! Non va mai in ferie! È un compagno fedele! Non si tira indietro! Forse ti è capitato di chiedere aiuto a un amico, questo amico ti aveva assicurato l’aiuto, ma poi non ti ha aiutato per qualche ragione! Si è ammalato, oppure ha avuto un contrattempo, oppure si è dimenticato! Ebbene per lo Spirito Santo non esiste tutto questo! È sempre al tuo fianco per aiutarti! Niente e nessuno lo può ostacolare! Lo Spirito Santo opera incessantemente in noi per portare a compimento quello che noi non siamo in grado di portare da soli!

Lo Spirito Santo è: 
B) Un Aiuto Introvabile.
“In aiuto” non indica solo che lo Spirito si unisce al credente per aiutarlo, ma anche che: solo lui può aiutarci! Non c’è nessun altro che può sostenerci come lo Spirito Santo! L’opera che fa lo Spirito Santo riguardo la preghiera e in tutta la vita cristiana, è un’opera che solo Lui può fare! Non sono i tuoi genitori, i credenti più maturi, la moglie o il marito, ma solo lo Spirito Santo può aiutarci a vivere la vita cristiana! Senza lo Spirito Santo non possiamo vivere la vita cristiana per come vuole Dio! A riguardo John Stott dice: "La vita cristiana è essenzialmente la vita nello Spirito,vale a dire, una vita che è animata, sostenuta, diretta e arricchita dallo Spirito Santo. Senza la sequela dello Spirito Santo, il vero cristiano sarebbe inconcepibile, anzi impossibile".

Lo Spirito Santo è: 
C) Un Aiuto Indispensabile.
Un aiuto indispensabile almeno per due motivi, il primo motivo è:
(1) Per la nostra Infermità.
Come leggiamo nel v.26: "Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza". Lo Spirito ci aiuta nella nostra debolezza attuale, ma non significa che la cancella, ma che ci aiuta! Noi viviamo tutta la nostra vita in condizioni di debolezza. “Debolezza” (astheneia) indica insufficienza, incapacità, impotenza, limitazione, infermità (1 Corinzi 15:43 ; 2 Corinzi 11:30; 12:5-10; 13:4 ; Romani 8:27; Ebrei 4:15;  5:2 ; 7:28; 11:34 ).

Nel Nuovo Testamento questa parola si riferisce:
• Al corpo umano indebolito dalla malattia (Matteo 8:17;10:8, 2 Corinzi 12:9; Filippesi 2:26-27; 1 Timoteo 5:23; 2 Timoteo 4:20; Giacomo 5:14; ecc.).

• La debolezza nel senso fisico come la donna è il sesso debole (1 Pietro 3:7 ); i sacerdoti soggetti alla debolezza (Ebrei 7:28 ;cfr. Ebrei 5:2; 4:15 ).

• Alla debolezza nella capacità di comprendere  (Romani 6:19; Ebrei 5:2).

• Alla debolezza sociale: i poveri (Atti 20:35).

• Alla debolezza umana per questioni religiose.
L’uomo che non è in grado di salvarsi (Romani 5:8);oppure che è debole nella fede (Romani 14:1).

• Alla debolezza della natura umana nei riguardi della tentazione (Marco 14:38; 1 Corinzi 15:43). Molto probabilmente Paolo si riferisce alla debolezza in senso generale, alla totalità della condizione umana, che siamo creature fragili in contrasto con la perfezione del creatore, il bisogno dell’uomo, della creatura del Creatore (Romani 8:3 ).
È chiaro che questa debolezza si ripercuote anche per le questioni spirituali, quindi anche nella preghiera. Nygren osserva: “La debolezza non impera soltanto nella vita esteriore del cristiano, essa si fa sentire anche nella sua vita interiore, nella sua vita con Dio, persino nella sua vita di preghiera”. Lo Spirito Santo non è il possesso esclusivo di chi è spiritualmente più forte, più maturo, ma è il dono di Dio per il debole e in questo lo siamo tutti!
Anche se siamo credenti, siamo comunque deboli e se possiamo agire moralmente come vuole Dio, o evangelizzare o fare qualsiasi opera buona, questa è dovuta alla potenza dello Spirito Santo che opera in noi.

Il secondo motivo perché l’aiuto dello Spirito Santo è indispensabile è:
(2) Per la nostra Ignoranza.
Al v.26 Paolo dice:  "Perché non sappiamo pregare come si conviene". (Perché - gar è usato non solo nel senso causale, ma anche per spiegare).
“Non sappiamo” (ouk oidamen) pregare “come” (ti),  “si conviene” (katho dei). “Come si conviene” indica che cosa pregare, come è giusto, come dobbiamo, come si deve, com’è necessario.

• Come si conviene indica secondo la volontà di Dio.
Non si riferisce a come pregare, infatti “come” indica che cosa pregare o per quello che dobbiamo pregare per una situazione specifica conforme alla volontà di Dio. Questo è confermato dal v.27 dove dice che lo Spirito Santo intercede secondo Dio, secondo il volere o i disegni di Dio.
Ciò suggerisce, quindi, che “ non sappiamo pregare come si conviene” non si riferisce al metodo o al contenuto, il credente sa come pregare, ma cosa pregare alla luce della realtà attuale della sofferenza mentre aspettiamo la nostra redenzione futura. Perciò la debolezza dei credenti in preghiera è, che non hanno una comprensione adeguata di ciò che è la volontà di Dio quando pregano, l’incapacità di discernere chiaramente la volontà di Dio soprattutto in circostanze insolite e in situazioni di crisi o di sofferenza. A causa della nostra finitezza e fallibilità non possiamo percepire pienamente ciò che Dio desidera per noi per quella situazione o circostanza particolare come una malattia se pregare per la guarigione oppure no, oppure se andare a vivere da una parte o in un’altra e così via.
A causa delle nostre prospettive imperfette, delle nostre menti limitate, delle nostre fragilità umane e delle limitazioni spirituali, noi non siamo in grado di pregare in assoluta armonia con la volontà di Dio. I credenti non comprendono appieno ciò che è appropriato nella preghiera in alcuni casi, per questo a volte preghiamo dicendo: "secondo la tua volontà".
Quando Paolo era a Efeso, nella sinagoga, alcuni Giudei lo pregarono di rimanere da loro più a lungo, ma egli non acconsentì e dopo averli salutati disse loro che Dio volendo sarebbe tornato da loro un’altra volta e così partì (Atti 18:21 ). In Giacomo 4:13-15 leggiamo: "E ora a voi che dite: 'Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo'; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce.  Dovreste dire invece: 'Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro'" ( Romani 1:10; 15:32 ; 1 Corinzi 4:19).

• Come si conviene indica secondo i nostri veri bisogni.
Spesso non ci rendiamo nemmeno conto dei bisogni spirituali che abbiamo o che hanno gli altri e tanto meno li sappiamo risolvere, anche quei credenti più maturi che sono uomini o donne di Dio, che pregano sinceramente e costantemente non conoscono il piano di Dio riguardo ai loro bisogni o a quelli degli altri.  È anche vero che, mentre noi spesso pensiamo di sapere cosa abbiamo bisogno, ci sbagliamo, perché non sempre siamo buoni giudici.
Il nostro orizzonte è sempre limitato, e non sappiamo ciò che è meglio, o giusto per la gloria di Dio. Pertanto, è a causa della nostra ignoranza che lo Spirito interviene per sostenerci nella preghiera intercedendo per noi con sospiri ineffabili. Lo Spirito Santo ci viene in aiuto in tutte queste situazioni. Egli viene in aiuto per portare i nostri fardelli. Egli viene come inviato dal cielo, è il Consolatore, il nostro Parakletos (Giovanni 14:25; 15:26; 16:7), per aiutarci! Se vogliamo pregare secondo la volontà di Dio, dobbiamo affidarci allo Spirito Santo!

In terzo luogo in questi versetti vediamo:
III L’EFFICACIA DELL’AIUTO.
In qualsiasi preghiera, lo Spirito intercede per noi davanti a Dio. La parola “intercede” di Romani 8:26 (hyperentygchanō) è fare una petizione personale per un altro.  Così anche la parola “intercede” di Romani 8:27 (entygchanō) si riferisce in primo luogo a quello d’avvicinarsi a qualcuno per parlargli, con una domanda, da qui pregare, sollecitare. La stessa parola è usata in riferimento all’intercessione di Gesù che intercede per i credenti per la loro giustificazione (Romani 8:27 ; Romani 8:34 ; Ebrei 7:25-28 ). Perciò questa intercessione è più di un semplice incontro! Lo Spirito Santo intercede per noi indica per il nostro conto. Come Gesù intercede per la nostra salvezza, lo Spirito intercede per le nostre preghiere.

Nell’intercessione dello Spirito Santo:
A) Lo Spirito Santo Intercede con sospiri ineffabili.
Paolo afferma nel v.26: "Ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili".

Prima di tutto vediamo:
(1) Il significato delle parole.
a) Il significato della parola “sospiri”(stenagmos).
La parola “sospiri” viene usata nella traduzione greca dei settanta dell’Antico Testamento per indicare un forte lamento o la sofferenza umana (Giobbe 23:2; 30:25; 30:11). La parola è utilizzata anche nella preghiera a Dio per indicarne la sua profondità e intensità, come per esempio i gemiti del popolo ebreo schiavo e angariato in Egitto (Esodo 2:24; 6:5). Usata anche in Atti 7:34 per descrivere questa situazione. Così anche nel Nuovo Testamento (2 Corinzi 5:2-4), il gemere, o il sospirare avviene a causa di una condizione di oppressione in cui l'uomo soffre e da dove vuole essere liberato perché non è in accordo con la sua natura, con i suoi desideri, o speranze.
Poi vediamo in Romani 8:22 che la creazione geme ed è in travaglio, ma anche i credenti che aspettano la liberazione dalla schiavitù della corruzione e quindi la redenzione del corpo, la trasformazione del corpo terreno in un corpo glorioso.

b) Il significato della parola “ineffabili” (alalētois).
• Può indicare sentimenti che non sono espresse a parole.

• Oppure parole inesprimibili.
Parole che non possono esprimersi, che non possono essere pronunciate perché troppe profonde e perché trascendono, vanno al di là, del linguaggio umano! Molto probabilmente “sospiri ineffabili” si riferisce ai gemiti non udibili, esprimibili in parole. I sospiri in questo senso non possono essere adeguatamente espressi con parole quotidiane. Lo studioso Frederick F. Bruce parlando di sospiri ineffabili dice: “...Ma essa comprende quei desideri e quelle aspirazioni che sgorgano dalle profondità spirituali e non possono essere imprigionate nei confini delle parole quotidiane”.

Ma ci sono: 
(2) Svariate interpretazioni sui sospiri ineffabili.
Ci sono tre possibili interpretazioni su di chi sono questi sospiri ineffabili.

• Sono i sospiri dello Spirito Santo che intercede direttamente con Dio per noi.
Questi gemiti sono impercettibili ai cristiani stessi, sono più elevati, santi e intensi di quello che il credente è in grado di fare.

Un’altra interpretazione è:
• Sono i sospiri o gemiti dei credenti.
I loro gemiti sono il mezzo d’intercessione dello Spirito Santo. Sono i desideri inesprimibili di conoscere e di fare la volontà di Dio che sono nel cuore di ogni credente e che hanno la loro origine nello Spirito Santo, sono influenzati dallo Spirito Santo. È lo Spirito che guida i sospiri del credente, il modo di pregare, che opera dentro di loro, che mette i desideri su ciò che prega e la fede con la quale pregare.

Infine una terza interpretazione è:
• Lo Spirito Santo s’identifica con i gemiti dei credenti ed egli intercede con gemiti inespressi.
In questo senso lo Spirito Santo geme insieme allo spirito dei credenti, o attraverso i gemiti dei credenti.
Anche se non possiamo essere assolutamente sicuri, è preferibile che questi i “sospiri” sono  dello Spirito Santo che intercede direttamente con Dio per noi in un  modo che noi non capiamo e che è impercettibile per noi. Questo significa, naturalmente, che "sospiri" è utilizzato metaforicamente. La nostra incapacità di conoscere la volontà di Dio e la conseguente incapacità di pregare Dio in modo specifico, certamente è soddisfatta dallo Spirito di Dio, che intercede con Dio in armonia e perfettamente con la volontà di Dio. Perciò quando non sappiamo cosa pregare, quale sia la volontà di Dio, non dobbiamo disperare, perché lo Spirito Santo intercede in modo perfetto per nostro conto!!
A un predicatore è stato chiesto di pubblicare dei sermoni, questo predicatore non era molto bravo grammaticalmente, e ha fatto correggere questi sermoni senza cambiare la sostanza.
Così in un certo modo le nostre preghiere imperfette sono corrette dallo Spirito Santo e presentate a Dio in modo che Dio accetta. La preghiera dello Spirito Santo che dimora nel credente è afferrata immediatamente dal Padre, al quale la preghiera è rivolta. Perciò il sospiro è fatto dallo Spirito Santo, e non dai credenti, come ci fa capire ancora Paolo in Romani 8:27.
I credenti sono deboli, nel senso che non sanno pregare come Dio vuole, infatti, la totalità, o i dettagli della volontà di Dio, è nascosta a loro, ma lo Spirito compensa la loro mancanza e intercede per i santi. Pertanto quando non sappiamo cosa Dio vuole o quando non preghiamo saggiamente, oppure quando non abbiamo nemmeno alcuna idea precisa di quello che desideriamo, anche se non sappiamo comunicarle a Dio, lo Spirito che ci conosce bene, che dimora in noi, sa quali sono i nostri bisogni o i nostri desideri, li eleva con sospiri ineffabili secondo la volontà di Dio in modo che Dio li accolga.
     
I gemiti sono inespressi a parole perché non c’è bisogno, infatti:
B) Lo Spirito Santo Intercede per i santi secondo la volontà di Dio.
I sospiri ineffabili dello Spirito Santo non sono espressi a parole in quanto non necessitano di esserlo dal momento che c’è una comunicazione e una conoscenza  profonda all’interno della Trinità!

Infatti:
(1) Dio conosce il desiderio dello Spirito.
Paolo dice ancora nel v.27: "E colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio  dello Spirito".

a) Dio conosce i cuori dei credenti.
“Esamina” (erano- participio presente attivo) è cercare di scoprire, scandagliare, è un’approfondita indagine (Giovanni 5:39; Giovanni 7:52; Romani 8:27; 1 Corinzi 2:10; 1 Pietro 1:11; Apocalisse 2:23).
“Cuore” (kardia) denota la sede della vita interiore, nascosto da occhi umani, il centro dove sono radicati i desideri, i valori e le motivazioni, quindi il centro della vita emozionale, intellettuale e volitiva.
Dio conosce i segreti che sono nel cuore degli esseri umani. Questa verità la leggiamo diverse volte nella Bibbia come per esempio in 1 Re 8:37-39: "Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsiasi flagello o epidemia,  ogni preghiera, ogni supplica che ti sarà rivolta da qualsiasi individuo o da tutto il tuo popolo d'Israele, che riconoscerà la piaga del proprio cuore e stenderà le mani verso questa casa,  tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore di ognuno; perché tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini". ( 1 Samuele 16:7 ;Salmi 7:9; Atti 1:24, ecc.).

b) Dio conosce i desideri dello Spirito Santo.
“Desiderio” (phronēma) è il pensiero riflessivo, l’intenzione, ciò che lo Spirito Santo ha in mente (Cfr. Romani 8:6). Il motivo perché Dio conosce il desiderio dello Spirito è perché lo Spirito conosce il volere di Dio e intercede secondo questo volere. In questo vediamo una conoscenza profonda reciproca!

Dunque: 
(2) Lo Spirito conosce il volere di Dio.
Nel v.27 leggiamo: "Perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio". Lo Spirito Santo, essendo lo Spirito di Dio conosce bene la volontà di Dio e quindi intercede secondo la volontà di Dio. “Secondo” (katá) indica in conformità’ in armonia con la volontà di Dio, oppure in modo come Dio vuole.
L’apostolo Paolo in 1 Corinzi 2:10-11 scrive: "A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio". Poiché la volontà dello Spirito Santo e quella del Padre sono identiche, ovviamente lo Spirito Santo e il Padre conoscono entrambi i desideri, così il Padre conosce i desideri dello Spirito e lo Spirito conosce i desideri del Padre tanto da intercedere secondo la volontà di Dio.
Anche se le parole dello Spirito non sono espresse, il Padre conosce ciò che lo Spirito sta pensando. Questa è un'affermazione interessante circa l'Onniscienza del Padre e l'intimità all'interno della Trinità. Anche se i credenti non sanno cosa dire in preghiera, lo Spirito prega per loro secondo la volontà di Dio.
Pertanto l’intercessione dello Spirito Santo è efficace in perché c’è una totale e profonda armonia, accordo tra lo Spirito Santo e il Padre. Dio conosce l’intenzione dello Spirito Santo senza che questa debba essere espressa con chiarezza.
Questi sospiri hanno un contenuto profondo, sono delle richieste divine per il benessere spirituale di ogni credente. In un modo per noi incomprensibile, questi sospiri sono una comunicazione all’interno della Trinità. Le nostre preghiere sono piene di errori e mancanza di buon senso, ma lo Spirito prende e li presenta come dovrebbero essere davanti a Dio, le rende secondo la sua volontà e così saranno esaudite! (1 Giovanni 5:14-15 ).

CONCLUSIONE.
Tre persone sono coinvolte nella preghiera. In primo luogo, noi stessi nella nostra debolezza non sappiamo cosa per cui pregare. In secondo luogo, lo Spirito Santo intercede per noi nella preghiera, secondo la volontà divina. In terzo luogo, Dio Padre scruta i nostri cuori e conosce la mente dello Spirito, ascolta e risponde di conseguenza. Di questi soggetti, tuttavia, è lo Spirito Santo che è enfatizzato. Paolo fa tre affermazioni sullo Spirito Santo.
In primo luogo, lo Spirito Santo ci aiuta a causa della nostra debolezza.
In secondo luogo, lo Spirito Santo intercede per noi a causa della nostra ignoranza su ciò che dobbiamo pregare. In terzo luogo lo Spirito Santo intercede secondo la volontà di Dio, e quindi Dio ascolta e risponde alle nostre preghiere.
I credenti non sono lasciati soli nella loro debolezza e attesa. Dio ha messo lo Spirito Santo in ogni credente per sostenerli nella loro vita cristiana. Non possiamo che essere riconoscenti a Dio. 

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