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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Prove sull’esistenza di Dio

Prove sull’esistenza di Dio
Paul Little disse: “Tra le domande che esigono una risposta, nella vita umana, non ce ne una più profonda di quella circa l’esistenza o meno di Dio”. 
Dio abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né mai può vedere (1 Timoteo 6:16), come possiamo essere sicuri che Dio esista veramente? La domanda è: Dio può essere provato, dimostrato? Quali sono le prove, gli argomenti per l’esistenza di Dio? Certo ci sono delle argomentazioni che dimostrano l’esistenza di Dio, ma l’esistenza di Dio non dipende dalle prove razionali, e la sua esistenza, come la verità della fede cristiana non dipende sulla base del successo, o del fallimento delle nostre argomentazioni. Nonostante ciò, gli argomenti non sono privi di significato, perché confermano la fede. Essi confermano ciò che la fede riconosce o sa riguardo l’esistenza di Dio, perciò le prove o argomentazioni razionali non sono inseparabili o indipendenti dalla fede. Quali prove abbiamo allora? Vediamo due prove.
La prima prova è:
I LA BIBBIA.
Noi leggiamo in 2 Timoteo 3:16-17: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia,  perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”.
Mentre in 2 Pietro 1:20-21 leggiamo: “Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale;  infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”. 
La ragione per cui sappiamo che Dio esiste è perché Egli ci ha detto che esiste, perché Egli si è rivelato a noi attraverso la Bibbia. Dio ha rivelato il Suo carattere, le Sue opere, il Suo piano di salvezza, ecc.
Molti hanno cercato di distruggere i manoscritti della Bibbia, molti hanno cercato e cercano, di screditarla eppure rimane il libro più letto, il più tradotto, il libro che ha e ha avuto una grande influenza nella vita di milioni e milioni di persone. 
Anche lo scettico francese, Rousseau, ha visto qualcosa di diverso nella Bibbia. “Devo confessarvi che la maestà delle Scritture mi stupisce; la santità degli evangelisti parla al mio cuore e ha caratteri così impressionanti della verità, ed è, inoltre, così perfettamente inimitabile, che se fosse stata l'invenzione di uomini, gli inventori sarebbero più grandi dei più grandi eroi”.
La Bibbia dà per scontato, o parte dal presupposto dell’esistenza di Dio, presenta un Dio reale e oggettivo che non dipende se abbiamo un rapporto personale con Lui, o se può, o non può essere provato. In altre parole Dio non esiste solo all’interno della fede, per coloro, che credono, l’esistenza di Dio è concreta e non teoretica.
Credere in Dio è fondamentale per il nostro tempo, per la nostra società malata, ed è assurdo vivere senza di Lui, la Sua esistenza dà un senso e uno scopo alla nostra vita.
“L'esistenza di Dio significa che l'esistenza umana non è assurda” (Peter S. Williams). Non siamo il prodotto del caso!
Dunque, la prova che Dio esiste la troviamo nella Bibbia. La Bibbia è la Parola di Dio mediante la quale Dio si è rivelato. Gli uomini che scrissero la Bibbia affermano che i loro scritti furono ispirati da Dio (2 Timoteo 3:16; 2 Pietro 1:16-21).
La Bibbia, nell'Antico Testamento, abbonda di affermazioni come: "Così dice il Signore: ...", "La Parola del Signore mi fu rivolta, dicendo ...", e affermazioni simili. Nei libri profetici (Isaia, Geremia, ecc.) ci sono più di 1.300 citazioni di questo tipo! Nei libri storici (Samuele, Re, Cronache, ecc.), ci sono oltre 400 citazioni. Negli scritti mosaici (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio), ci sono quasi 700 citazioni del genere. Quasi la metà di tutto il libro dell'Esodo, è costituito da istruzioni e prescrizioni riportate come citazioni dirette della voce di Dio stesso.
Complessivamente ci sono oltre 2.600 di queste rivendicazioni dirette d’ispirazione nell’Antico Testamento.
Il popolo ebraico al tempo di Cristo credeva sulla divina ispirazione delle Scritture dell'Antico Testamento, e questo è stata una convinzione fondamentale in tutto il loro pensiero, infatti loro accettarono pienamente ed esattamente gli stessi libri dell’Antico Testamento che abbiamo noi oggi, come ispirati da Dio e quindi autorevoli.
Gli scrittori del Nuovo Testamento accettavano l’ispirazione dell’Antico Testamento, noi vediamo che citano l’Antico direttamente più di 320 volte e facendo centinaia di allusioni. Con queste citazioni si presume l’autorità divina e assoluta!
Ma di particolare importanza è l’atteggiamento che ha il Signore Gesù Cristo verso l’Antico Testamento, il valore che lui dà alle Sacre Scritture. In Giovanni 10:35 Gesù dice: "la Scrittura non può essere annullata". In Matteo 5:17 sempre Gesù afferma: "Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento". Gesù credeva a tutto l’Antico Testamento! (cfr. Luca 24:27,44-46).
Ancora più interessante, se vogliamo, è il fatto che Gesù abbia citato parti dell’Antico Testamento messi in ridicolo dagli scettici. Gesù ha citato, ovviamente credendoli veri e autorevoli: il racconto della creazione dell’uomo menzionando i capitoli 1 e 2 di Genesi nel Vangelo di Matteo (Matteo 19:24), ha fatto riferimento al diluvio (Matteo 24:37-39). Ha citato la distruzione di Sodoma (Luca 17:26-32), la manna (Giovanni 6:31-35); i miracoli di Elia (Luca 4:25-27); Giona e i Niniviti (Matteo 12:40-41).
Dio si è rivelato ed ha parlato attraverso i profeti molte volte e in molte maniere (sogni e le visioni, contatti diretti,ecc.) dice Ebrei 1:1.
Per quanto riguarda le Scritture del Nuovo Testamento, Cristo aveva promesso ai suoi apostoli che sarebbero stati guidati dallo Spirito Santo ( Giovanni 14:26, 16:13-14).
Gli apostoli era consapevoli che quello che predicavano e scrivevano era Parola di Dio (Galati 1:11-12; 1 Tessalonicesi 2:13; Apocalisse 1:1).
Gli apostoli erano rappresentanti autorevoli di Cristo e autenticati dai segni miracolosi (Atti 5:12; 2 Corinzi 12:12; Ebrei 2:4). La loro testimonianza era orale, ma poi fu scritta e divenne autorevole e normativa nella chiesa alla pari dell’Antico Testamento (1 Tessalonicesi 2:13; 5:27; 2 Tessalonicesi 2:15; 3:6, 14; 2 Corinzi 10:8; 13:10; Efesini 2:20-21; 3:1–4; Colossesi 4:16; 1 Giovanni 1:1–4; 4:6; Giovanni 20:30–31; 2 Pietro 3:15–16; Giuda 3; 2 Timoteo 3:16; 1 Timoteo 5:18,ecc.).
Sicuramente la prova più forte che la Bibbia è la Parola di Dio e quindi ci rivela l’esistenza di Dio, sono le profezie. Solo Dio conosce ciò che avverrà: il futuro. Centinaia di profezie bibliche si sono realizzate in modo specifico e dettagliato, e spesso molto tempo dopo che lo scrittore profetico sia deceduto; ad esempio, il profeta Daniele predisse intorno al 538 a.C. (Daniele 9:24-27) che il Cristo, promesso a Israele sarebbe venuto; 483 anni dopo l'imperatore persiano diede il benestare agli Ebrei di ritornare in Giudea e ricostruire Gerusalemme, che allora era in rovina. Questo è stato chiaramente e definitivamente realizzato, centinaia di anni dopo, dimostrando che la profezia era vera.
Un altro gruppo di profezie (Ezechiele 37:22; Isaia 11:11; Luca 21:24) e molti altri prevedono il restauro degli Ebrei nella terra di Israele come una vera nazione negli ultimi giorni. Per quasi 1500 anni questo sembrava assolutamente impossibile, e tuttavia oggi questo si è avverato! Infatti, il 14 maggio del 1948 avvenne qualcosa di straordinario: fu proclamato lo stato nazionale di Israele e gli ebrei da tutto il mondo cominciarono a ritornare nella terra promessa. Ci sono molte altre profezie che riguardano singole nazioni e città che si sono realizzate alla lettera. Ma ancor più straordinario sono le 300 profezie su Cristo che si realizzarono nella sua prima venuta.
Altre profezie riguardano la diffusione del cristianesimo e molti altri argomenti. Non vi è nessun altro libro, antico o moderno, come questo, altri libri cosiddetti profetici sono vaghi e quindi non sono della stessa categoria biblica, per esempio Jeane Dixon, Nostradamus, Edgar Cayce. Ma nemmeno altri libri religiosi sono della stessa categoria della Bibbia! In quale altro libro si trovano documenti profetici avveratisi al cento per cento? Dio ha voluto dare testimonianza con le profezie della Sua esistenza e della natura divina delle Sue Scritture.
Se tu credi alla Bibbia crederai nell’esistenza di Dio, perché la Bibbia parla di Dio ed è la Parola di Dio.

Un'altra prova per cui sappiamo che Dio esiste è perché:
II DIO SI È INCARNATO, È APPARSO IN CARNE UMANA.
Gesù Cristo è Dio Onnipotente che si è fatto uomo. Se qualcuno vuole sapere chi è Dio, ha solo bisogno di guardare a Gesù Cristo.

In Gesù vediamo:
A) La prova riguardo il Suo carattere.
In Giovanni 1:14-18 è scritto: "E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. Giovanni gli ha reso testimonianza, esclamando:'Era di lui che io dicevo: -Colui che viene dopo di me mi ha preceduto, perché era prima di me. Infatti, dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia-'. Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo. Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere".
Gesù è Dio come il Padre!
“Gloria” (gr.doxa, eb. kābôd) è la luminosa, splendore, maestà di Dio di ciò che è trascendente, ma che è manifestato. (Cfr. Luca 2:9;9:31; Matteo 16:27; Romani 9:23).
La gloria è la manifestazione visibile della presenza e della potenza di Dio, è presente in Gesù (Esodo 33:22; Deuteronomio 5:22; Giovanni 11:40).
La gloria di Gesù è stata visualizzata nei suoi segni (opere miracolose, cfr. Giovanni 2:11, 11:4, 40; vedi anche Giovanni 5:16-17,36); dalla trasfigurazione e dal carattere perché comunque non ha peccato ( Matteo 17:1-2; 2 Pietro 1:16; 1 Giovanni 1:1; Giovanni 8:46 cfr. Ebrei 1:3; 2:3-4).

Giovanni scrive: “gloria come di unigenito”(monogenēs).
(1) Unigenito non si riferisce che Gesù è stato creato, ma che egli è unico, ineguagliabile nel suo genere come personalità, come relazione unica con il Padre e come unica peculiarità di manifestare il Padre e quindi nella missione (Giovanni 1:18;3:16-18; 1 Giovanni 4:9).             

(2) Unigenito indica l’unicità di Gesù che viene dal Padre. (Giovanni 5:36-37,43; 6:42,57; 8:16,18,42;12:49; 13:3;14:24; 16:28;17:21, 25; 20:21).    
Il tipo di gloria che si trova in Gesù è dello stesso genere di quello del Padre.
Gesù indicava che aveva una relazione speciale, unica con il Padre, infatti, lo chiamava: “Padre mio” sottolineando così che è della stessa natura del Padre e per questo i Giudei lo volevo uccidere, Lui uomo si faceva Dio (Giovanni 5:17-18).  

Ma vediamo:
B) La Prova riguardo il Suo insegnamento.
La gente diceva di Gesù Matteo 7:28-29: “Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi".
Gesù nel suo insegnamento fece delle affermazioni riguardo la sua divinità, provenienza e rapporto unico con il Padre.
Tra l’insegnamento di Gesù vi sono le sue affermazioni, e le sue affermazioni, riguardo se stesso sono esclusiviste come il pane della vita, la luce del mondo (Giovanni 6:35; 8:12;10:9).
Gesù era più di un semplice maestro, o profeta, era il Figlio di Dio come ha affermato Lui stesso (Matteo 16:13-20).

In queste affermazioni ci possono essere quattro possibilità.
La prima possibilità è che:
(1) Gesù era un bugiardo.
Se nel fare la Sua dichiarazione Gesù sapeva di non essere Dio, allora era un bugiardo e deliberatamente ingannava i Suoi discepoli.
Questo non è possibile come dice lo storico Philip Shaff: “Nel nome della logica, del buon senso e dell’esperienza, come potrebbe un impostore che è falso, egoista, depravato, aver inventato e rappresentato coerentemente, dall’inizio alla fine, il personaggio più puro e nobile conosciuto nella storia, con una parvenza di verità e realtà? Come avrebbe potuto concepire e portare avanti con successo un piano di impareggiabile carità, grandezza morale ed elevatezza, e sacrificare la propria vita per questo, di fronte ai più radicali pregiudizi della sua gente ed epoca?” .

La seconda possibilità è che:
(2) Gesù era un pazzo.
Se una persona dice di essere Dio, se non lo è veramente, è un pazzo come chi dice di essere Napoleone sarebbe subito rinchiuso in un reparto psichiatrico!
Gesù non aveva disturbi mentali lo vediamo dai suoi detti profondi, dal suo carattere equilibrato, saggezza e bontà, perciò non aveva nessun segno anormale o dello squilibrio proprio di un pazzo!
Sempre Philp Schaff: ” È possibile che una tale mente limpida come il cielo, tonificante come l’aria di montagna, affilata come una spada, totalmente sana e forte, sempre controllata, possa restare vittima di una così grande illusione sulla propria personalità e missione? Supposizione ridicola!”

La terza possibilità è che:
(3) Gesù era un mito inventato dai suoi seguaci.
I suoi seguaci non s’inventarono Gesù, ma furono testimoni oculari, o altri come Luca, fecero delle ricerche attente riguardo a Gesù e poi scrissero (1 Giovanni 1:1-3; Luca 1:1-4).
Le quattro testimonianze di cenni biografici su Gesù dei quattro vangeli furono scritte mentre i contemporanei di Gesù erano ancora in vita, se c’era qualcosa di non vero, lo avrebbero detto.
F.F.Bruce che fu professore di critica ed esegesi all’università di Manchester disse: “E non era solo con testimoni oculari amichevoli che i primi predicatori avevano a che fare, ve ne erano altri meno ben disposti che erano a conoscenza dei fatti principali del ministero e della morte di Gesù. I discepoli non potevano permettersi il rischio di commettere inesattezze (per non parlare di manipolazioni intenzionali dei fatti), che sarebbero state immediatamente denunciate da coloro che sarebbero stati felici di farlo. Al contrario, uno dei punti più forti nella predicazione apostolica, è il rimettersi alla conoscenza dei fatti da parte degli ascoltatori; essi non solo dissero:’Noi siamo testimoni di queste cose’, ma anche ‘come voi stessi ben sapete’ Atti 2:22. Anche se vi fosse stata una qualche tendenza a distaccarsi dai fatti reali, la possibilità che fra gli uditori fossero presenti dei testimoni ostili, sarebbe servita come ulteriore correttivo”.

La quarta e ultima possibilità è che:
(4) Gesù è il Signore.
Questa è la più probabile perché non è credibile che fosse un bugiardo, pazzo o un mito!
Poi troviamo la prova della documentazione Biblica, prova più che attendibile, perché gli uomini scrivevano sotto la guida dello Spirito Santo! (2 Pietro 1:15-21).              
La verità riguardo la divinità di Gesù è parte essenziale e fondamentale della vita cristiana, è la verità non negoziabile, non è qualcosa che gli è stato incollata addosso in modo da poter essere staccato, ma qualcosa che è alla base, se togli la divinità di Gesù crolla tutto!

Infine troviamo:
C) La prova riguardo la Sua morte e resurrezione.
“Il potere di risorgere dalla morte è il segno che Lo distingue non solo da tutti gli altri capi religiosi, ma da chiunque altro sia mai vissuto in questo mondo” (Josh MacDowell e Don Stewart).
Sia gli amici, che i nemici della fede cristiana hanno riconosciuto che la resurrezione di Cristo è il fondamento della fede.
Se Cristo non fosse stato veramente risorto dai morti, il cristianesimo sarebbe un pezzo da museo!
Ciò che Gesù rende diverso da tutti gli altri personaggi religiosi, oltre al carattere è la sua resurrezione.
Romani 1:4: “Dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore”.
Gesù è sempre stato il Figlio di Dio, ma con la resurrezione è stata ancora una volta dimostrato con potenza!
Ed è proprio la resurrezione che ha cambiato l’atteggiamento dei suoi discepoli fino a essere pronti a morire.
Chi darebbe la vita pur sapendo di essere una bugia? Un mito? Nessuno!
Noi, infatti, vediamo che quando Gesù morì, i suoi discepoli, lo abbandonarono e in modo particolare Pietro che lo rinnegò! (Marco 14:50,66-72).
Quei discepoli quando morì Gesù erano tristi, demoralizzati, scoraggiati e fuggirono via!
Ma poi questi codardi tristi e demoralizzati si trasformarono in un gioioso gruppo di martiri, ai quali la morte non incute più terrore! Qualcosa di completamente inaspettato è di certo accaduto, come mai questa stupefacente trasformazione? È stata la resurrezione di Gesù! Quando seppero della sua resurrezione divennero coraggiosi!
Atti 5:40-42: “Essi furono da lui convinti; e chiamati gli apostoli, li batterono, ingiunsero loro di non parlare nel nome di Gesù e li lasciarono andare. Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù.  E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo”.  (Cfr. 2 Corinzi 6:3-10).
Josh McDowell: “I seguaci di Gesù non avrebbero potuto affrontare la tortura, e la morte, se non fossero stati convinti della Sua resurrezione. L’unanimità del loro messaggio e della loro condotta era impressionante. Le possibilità che un vasto gruppo di persone sia in disaccordo sono moltissime, ma tutti erano d’accordo sulla verità della resurrezione. Se fossero stati degli ingannatori, è difficile spiegare perché neanche uno di loro, prima o dopo, sia crollato sotto la pressione”.

CONCLUSIONE.
Perché molti non credono nell’esistenza di Dio? R. C. Sproul afferma: “Uomini e donne che si rifiutano di riconoscere l'esistenza di Dio lo fanno, in ultima analisi, perché è contrario al loro modo di vivere. Loro non vogliono piegarsi alle pretese morali di un Dio santo sulle loro vite”.
Molte persone vorrebbero sfuggire dall'autorità di Dio e dal Suo giudizio. Se Dio esiste, allora siamo responsabili delle nostre azioni davanti a Lui, se Dio non esiste, allora possiamo fare tutto quello che ci pare senza doverci preoccupare di un Dio a cui dare conto che ci giudica.
La Bibbia, invece, dice: “Lo stolto ha detto in cuor suo: ‘Non c'è Dio’” (Salmi 14:1) e
con C. S. Lewis noi affermiamo: “Noi non crediamo perché ' un dio ' esiste, ma perché questo Dio c'è”.
Ma credere in Dio è più di un consenso intellettuale. Se Dio esiste in modo come la Bibbia dice, l'esistenza di Dio implica molto di più di un consenso intellettuale, implica il glorificarlo gioendo in Lui, ubbidendogli, adorandolo, perciò non si tratta solo di credere solo con la testa. Nella Bibbia la fede in Dio è un coinvolgimento intellettivo, emotivo e volitivo, pertanto l’esistenza di Dio non è solo una questione concettuale, ma anche pastorale. Ma molti non credono in Dio!

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