Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto. Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile. È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi. Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio. Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa. Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
1 Timoteo 4:7: La pietà deve essere centrata su Dio.
“Ma rifiuta le favole profane e da vecchie; esercitati invece alla pietà”.
Se questo mondo ci dice che siamo padroni del nostro corpo, che dobbiamo vivere per il nostro piacere, la Bibbia afferma che il nostro corpo appartiene a Dio (1 Corinzi 6:19-20) e siamo chiamati a vivere per la gloria di Dio (1 Corinzi 10:31).
“Pietà” (eusebeian) nei tempi antichi era associato principalmente con l' idea di religioso, di rispetto, di timore verso gli dèi. Questa parola e altre della stessa radice, si riferisce alla riverenza che implica un culto e una vita di obbedienza attiva che si addice a quella riverenza. La pietà è una vita che mostra la riverenza a Dio. È l'adempimento osservabile della conoscenza di Dio e della verità nei modi appropriati. La pietà coinvolge tutto il nostro essere, sia la giusta fede e sia l’azione obbediente. È un atteggiamento verso Dio nel cuore del credente che dà a Dio il posto che gli spetta, nei pensieri, nell’emozioni e nelle azioni, mostrando quindi riverenza e rispetto nei Suoi confronti. La pietà è avere un carattere e una condotta inequivocabile secondo la volontà di Dio. Indica una pratica devota e un credo secondo la volontà di Dio, un comportamento che riflette il corretto credo e atteggiamenti morali e spirituali secondo Dio, secondo ciò che Dio gradisce. La pietà è una vita totalmente consacrata a Dio che si vede nella vita quotidiana (cfr. 1 Timoteo 2:2; 3:16).
La pietà è una vita è condurre se stessi in modo divino, come Dio. La pietà non è altro che assomigliare a Dio! Le persone pie hanno sperimentato la rivoluzione radicale della conversione cristiana dall’egocentrismo alla centralità di Dio. Se prima la conversione, la persona pensava e diceva: “ Non c'è posto per Dio” e di conseguenza viveva senza Dio (Salmo 10:4; 31:1), ora dice: “ Io ho posto il Signore davanti gli occhi miei” (Salmo 16:8).
Queste persone hanno sperimentato la grazia di Dio, s’impegnano e rinunciano all’empietà e alle passioni mondane per vivere in questo mondo una vita devota a Dio (Tito 2:12), una vita dove al centro c’è il trono di Dio.
“Pietà” si riferisce all’essenza della fede del cristiano ed è lo scopo di ogni vero cristiano. Non dobbiamo mai spostare il nostro obiettivo primario da tutto ciò che è Dio e da tutto ciò che ha fatto per noi in Cristo. Non dobbiamo trascurare il tipo di vita che Dio si aspetta da noi. Lo scopo della nostra vita è dedicarci completamente a Dio e compiere la Sua volontà per la nostra vita.
L'unico vero Dio, come creatore e redentore, richiede la nostra totale consacrazione e obbedienza attiva alla Sua volontà.
Come Enoc che camminò con Dio (Genesi 5:24); Noè (Genesi 6:9) per esempio, ma soprattutto Gesù Cristo (Giovanni 8:29; Ebrei 5:7).
Quindi lo scopo della disciplina spirituale (esercitati) è: assomigliare e comportarsi come Dio nel senso morale ovviamente.