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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Lupi travestiti di pecore (Matteo 7:15).

Lupi travestiti di pecore (Matteo 7:15).
Questo versetto sembra sia collegato con i versetti precedenti, i falsi profeti offrono una via alternativa più facile a quella angusta.
Secondo R.T.France: “ Il collegamento con i vv.13-14 può essere il seguente: come era avvenuto con i falsi profeti del Vecchio Testamento (Geremia 6:13-14; Ezechiele 13:1-16), essi avrebbero offerto un’alternativa più facile alla via angusta riservata al discepolato cristiano”.  
Dopo aver parlato delle due porte, la porta stretta e la porta larga, e quindi delle due vie, Gesù ora parla dei predicatori che aiuteranno, oppure ostacoleranno coloro che camminano sulla via angusta.
Coloro che vogliono trovare il modo giusto che conduce alla vita devono avere guide affidabili che li aiutano a non indurli in errore.
I falsi profeti, non solo non entrano nella porta stretta che conduce alla vita eterna, ma impediscono anche agli altri di entrarvi con il loro falso insegnamento.
Noi dunque vediamo nel versetto 15:

I LA PRESCRIZIONE.
“Guardatevi dai falsi profeti”.
Nella prescrizione c’è:
A) La concentrazione.
“Guardatevi” (prosechete-presente attivo imperativo) è un comando da praticare ogni giorno e indica essere in un continuo stato di allerta, stare in guardia, o stare attenti continuamente.
Gesù ha già messo in guardia i suoi ascoltatori, contro i leader religiosi che portano la gente fuori strada con la loro falsa giustizia (Matteo 5:20; 6:1-18).
Ora avverte ulteriormente i suoi ascoltatori contro quei falsi profeti che portano la gente fuori strada con il loro falso insegnamento (Cfr. Matteo 16:6,11-12).
Gesù è categorico nel dirci: “Guardatevi dai falsi profeti”, è un’esortazione che non dobbiamo trascurare, il pericolo è reale e porterà molto male, dobbiamo essere concentrati, stare in guardia come fa un soldato sentinella in guerra!
B) La costante.
Noi troviamo in tutta la Bibbia che si parla di falsi profeti.
Ne parla:
(1) L’Antico Testamento.
I falsi profeti non erano nuovi in Israele.
Per esempio troviamo dei falsi profeti ai tempi del profeta Micaia e dei re Acab e Giosafat (1 Re 22:19-23).
Ne parla Geremia (Geremia 5:30-31; 6:13-15; 8:10-11; 14:14; 23:10-22; Lamentazioni 2:14; 4:13). 
Ancora Ezechiele (Ezechiele 13:1-23; 22:28).
Michea (Michea 3:5).
Così Sofonia ( Sofonia 3: 4). 
Ne parla:
(2) Il Nuovo Testamento. 
Gesù ne parlerà ancora in Matteo 24:3-5: “Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: ‘Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?’ Gesù rispose loro: ‘Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: -Io sono il Cristo-. E ne sedurranno molti’”.
Così ancora sempre in Matteo 24:11 leggiamo ancora: “Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”.
Matteo 24:23-24 dice: “Allora, se qualcuno vi dice: ‘Il Cristo è qui’, oppure: ‘È là’, non lo credete;  perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti”.
Più volte nelle lettere del Nuovo Testamento si fa riferimento ai falsi insegnanti che introdurranno insegnamenti perversi, o eresie di perdizione che svieranno alcuni dalla fede (Atti 20:29; 2 Corinzi 11:11-15; 2 Pietro 2:1-3, 17-22; 1 Timoteo 4:1-2; 2 Timoteo 2: 14-19).
Giovanni ha avvertito la chiesa a non credere a ogni spirito, ma discernere perché ci sono molti falsi profeti (1 Giovanni 2:18,22; 4:1-6).
Verso la fine del primo secolo, i falsi profeti erano un problema preoccupante (Didaché 11:8-12).
II LA PARTICOLARITÀ.  
In primo luogo vediamo:
A) La particolarità dei veri profeti.
Brevemente possiamo dire che il compito del profeta era di rivelare, o proclamare la Parola di Dio.
I profeti erano la bocca di Dio, o i portavoce di Dio, le sentinelle che vegliavano sul comportamento del popolo di Dio (Deuteronomio 18:15-20; Isaia 30:2; Geremia 1:9; Ezechiele 3:17-21; 33:1-20).
Il vero profeta era sottomesso e fedele a Dio rinunciando a qualsiasi volontà personale! (Geremia 1:17; 23:21-32).
Quando il Signore parlava, il profeta non poteva tacere (Geremia 20:9); quando il Signore taceva, taceva anche il profeta (Ezechiele 3:26).
Il profeta parlava perché era chiamato da Dio, questa esperienza iniziale era determinante per la missione, senza chiamata di Dio non esisteva vero profeta (Isaia 6; Geremia 1; 23:21; Ezechiele 1-3; Osea 1:1; Amos 7:14-15).
Nell’atto di chiamarli Dio affidava loro una missione, li purificava (Isaia 6:5-7), gli metteva le parole in bocca, vigilava sulla sua parola per mandarla in effetto e li rafforzava (Geremia 1:8,17-19, cfr. Esodo 4:10-12).
Il vero profeta era chiamato da Dio, investito dalla Sua autorità, proclamava il Suo messaggio, esortando, o ammonendo, o avvertendo. 
Predicavano contro il peccato, avvertivano contro la punizione di Dio, o la benedizione in caso di ubbidienza secondo la legge di Dio (Levitico 26;Deuteronomio 28-30).
Lo scopo di chi profetizza è di edificazione, consolazione ed esortazione (1 Corinzi 14:3).
B) La particolarità dei falsi profeti.
Non sappiamo precisamente se Gesù avesse in mente un gruppo di persone in particolare, e così anche Matteo riportando queste parole, è volutamente vago con  un’applicazione ampia e continua.
“ Guardatevi dai falsi profeti” ci fa capire più che sufficientemente che ci sono stati, ci sono e ci saranno falsi predicatori. 
Vi era un pericolo in corso, ma con la nascita e la crescita della chiesa ci sarebbe stata, e così è avvenuto, la nascita e l’aumento dei falsi predicatori come leggiamo nel Nuovo Testamento.
La storia della chiesa cristiana è stata una storia lunga e triste di lotta contro i falsi profeti che hanno causato e causano, ancora oggi, danni.
Si discute se qui Gesù, in Matteo 7:15 si riferisca all’insegnamento oppure al comportamento morale dei falsi profeti?
Le due scuole di pensiero possono essere entrambi giuste, l’una non esclude l’altra, o si riferisce a entrambi perché le due verità sono sempre legate.
La dottrina e la condotta non sono disgiunte, un insegnamento sbagliato porta sempre a comportamenti sbagliati.
(1) La convinzione della chiamata e della commissione.
La caratteristica più pericolosa dei falsi profeti è che affermavano di essere da Dio e di parlare nel suo nome. 
“I falsi profeti” (pseudoprophētēs) si riferiscono a coloro, che affermavano di essere profeti di Dio, affermavano falsamente di parlare in nome di Dio e profetizzavano cose false.
Il falso profeta è la persona che appare in superficie qualcosa, ma che in realtà non è!
Pretende di avere e proclamare la verità, mentre la sua vita è la prova che lui stesso non segue la verità. 
In Geremia 14:14 è scritto: “Il SIGNORE mi disse: ‘Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore…’”. (Cfr. Geremia 23:21; 27:14-15; 29:9,31; Apocalisse 2:2).
I falsi profeti non sono tanto convinti di non essere veri profeti, ma profetizzano e agiscono nella convinzione che sono stati chiamati e mandati da Dio, mentre Dio non li ha mandati, non ha dato loro nessun ordine, nessuna commissione, Dio non ha parlato a loro!!
(2) Il credo e la comunicazione.
I falsi profeti predicano visioni del proprio cuore, i propri sogni (Geremia 14:14; 23:16-32).
Oltre, coloro che, profetizzavano a nome di divinità straniere, alcuni profeti furono dichiarati falsi perché profetizzavano menzogne spacciandole per Parola del Signore, per questo motivo la popolazione non doveva ascoltarli (1 Re 22:11-12, 22-23; Geremia 23:16-32).
Altri profetizzavano addirittura in nome di Baal (1 Re 18; Geremia 2:8; 23:13). 
In Geremia 14:14 abbiamo letto che i falsi profeti profetizzano menzogne, vanità, raggiri del proprio cuore!  (Geremia 6:13; 8:10).
Quindi non solo i falsi profeti non sono stati chiamati e mandati da Dio, ma insegnano anche cose false.
La cosa triste è che al popolo va bene così.
In Geremia 5:31 è scritto: “Cose spaventevoli e orribili si fanno nel paese:  i profeti profetano bugiardamente; i sacerdoti governano agli ordini dei profeti; e il mio popolo ha piacere che sia così”.
Il popolo ha piacere perché può fare quello che gli pare, le loro bugie non gli recano alcun disturbo, o disagio. 
Oppure i falsi profeti insegnano mezze verità, o aggiungono altro alla verità, o non dicono tutta la verità, o lasciano fuori verità importanti della Parola di Dio (cfr. Atti 20:27).
Giusto per fare un esempio, il falso profeta parla sempre dell’amore di Dio, ma non della santità, giustizia, ira!
Oppure non predicano il peccato, l’inferno, il pentimento, l’esaminarsi e il rinunciare a se stessi. 
Predicano una salvezza e una vita facile, offrono un’alternativa più facile alla via angusta che Gesù ha detto precedentemente (Matteo 7:13-14).
Martyn Lloyd Jones scriveva: “Il falso profeta molto raramente parla della santità, rettitudine, giustizia e ira di Dio. Predica sempre l’amore di Dio, ma sul resto tace. Nessuno mai trema alla sua predicazione, perché questa non ci confronta con il Dio santo e supremo con il quale abbiamo a che fare. Il falso profeta non dice di non credere in queste verità; no, non è questo il problema. Il fatto è che non le menziona neanche! Quando parla di Dio, mette in risalto solo il suo amore; sulle altre verità tace, sebbene nella Scrittura siano altrettanto preminenti. Ecco dove sta il pericolo. Non dice apertamente che queste verità sono sbagliate, ma non dice neanche che sono giuste e vere; ed è questo che fa di lui un falso profeta. Celare la verità è tanto deplorevole quanto proclamare un’eresia”.
I falsi profeti parlano in modo generico, non approfondiscono la dottrina, non amano la predicazione dottrinale!
C'è sempre stato un grande mercato per i falsi profeti, perché la maggior parte della gente non vuole sentire la verità!
Preferiscono ascoltare ciò che è piacevole e lusinghiero, anche se è falso e pericoloso al posto di ciò che è sgradevole e poco lusinghiero, anche se è vero.
I falsi profeti predicano solo ciò la gente voleva sentire, assecondano gli umori delle persone con messaggi sempre confortanti.
In Geremia 6:13-14 il Signore dice: “’Infatti dal più piccolo al più grande, sono tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna.  Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: -Pace, pace-, mentre pace non c'è’”.
(Geremia 8:10-11; 23:17; 27:16; 28:2-11; ) 
Sempre Martyn Lloyd Jones scriveva: “ Il falso profeta predica sempre un messaggio di conforto. Ascoltandolo si ha l’impressione che non ci siano grossi problemi con le nostre vite. Ovviamente, non è così sciocco da dire che tutto è perfetto e afferma che qualche piccolo difetto da correggere lo abbiamo; ma ci assicura che tutto andrà bene:’Pace, pace’, questo è il suo messaggio”.
(3) Il comportamento. 
I veri profeti di Dio vivevano una vita santa, ed erano riconosciuti come tali, ma non si notano facilmente.
Per esempio Eliseo fu riconosciuto dalla Sunamita come “un santo uomo di Dio” ( 2 Re 4:9).
Al contrario i falsi profeti sono esattamente l'opposto; sono corrotti, immorali.
Profetizzavano per soldi (Geremia 6:13; 8:10; Michea 3:11), e quindi predicavano ciò che la gente voleva sentirsi dire, per compiacerli!
La loro condotta era empia e malvagia e non rispecchiava la legge di Mosè (Isaia 28:7; Geremia 23:11,14,16,21; Lamentazioni 4:13; Sofonia 3:4; Matteo 7:21-23; cfr. 2 Pietro 2:3-18; Giuda 4-16). 
Pertanto il suo messaggio non poteva che essere corrispondente, non vi era nessun rimprovero morale, ma piuttosto incoraggia gli uomini a peccare (Geremia 23:16-22).
III IL PERICOLO.
I falsi profeti sono pericolosi perché allontanano le persone da Dio, li portano lontani dalla giusta via e a perdersi spiritualmente (Geremia 23:13; Michea 3:5; Matteo 24:11,24); fanno dimenticare il nome di Dio (Geremia 23:27); insegnano profanità e peccato (Geremia 23:14-15), coinvolgono il popolo nella loro propria rovina (Isaia 9:15-16; Geremia 20:6; 27:9-16; Ezechiele 14:10).
Una volta all'interno della chiesa, i falsi profeti con il loro insegnamento rovineranno la vita spirituale di molte persone.
Quindi, i falsi profeti sono strumenti di Satana per allontanare le persone dalla verità (cfr. Matteo 13:24-30; 2 Corinzi 11:13-15).
Satana sa molto bene che funziona più efficacemente la contraffazione della verità che negarla apertamente (cfr. Giovanni 8: 43-45, 47).
In ogni epoca i falsi profeti hanno abbondato, e quindi non dobbiamo essere sorpresi per il loro grande numero ai nostri giorni.
Dobbiamo stare attenti, dobbiamo vegliare perché i falsi profeti sono pericolosi, sono dannosi, non dobbiamo ascoltarli perché avvelenano l’anima e ci portano lontani da Dio, dalla verità con tutte le conseguenze che questo comporta.
Riconoscere un falso profeta è difficile, questo ci fa capire Gesù quando usa l’immagine di lupi travestiti di pecore.
I falsi profeti si travestono di pecore! Sembrano delle pecore esteriormente.
Quindi vediamo:
A) La falsità. 
“ I quali vengono verso di voi in vesti di pecore, ma dentro sono lupi rapaci”.
Secondo Gesù il pericolo non è tanto il fatto che nel mondo ci sono i lupi, ma che ci sono lupi travestiti da pecore!!!!
Certo un falso profeta può fare segni e prodigi, ma questo non è sufficiente per legittimarlo come un profeta di Dio, perché possono provenire da una fonte diversa a quella di Dio (Esodo 7:11-12,22; Matteo 24:24; 2 Tessalonicesi 2:9-10; Apocalisse 16:13-14; 19:20; 20:10).
Dal momento che si travestono come pecore, la loro falsità non è necessariamente immediatamente evidente.
Qual è l’immagine della pecora? Che cosa indica questa figura? 
Indica almeno due aspetti:
1) Sembrano che facciano parte del popolo di Dio.
I profeti avevano e si distinguevano con un abito tradizionale. 
Elia aveva un mantello peloso (1 Re 19:13, 19; 2 Re 1: 8), Giovanni Battista ne aveva uno di pelo di cammello (Marco 1:6).
Il profeta Zaccaria riprende i falsi profeti dicendo: “In quel giorno, i profeti avranno vergogna, ognuno della visione che annunciava quando profetava; non si metteranno più il mantello di pelo per mentire” (Zaccaria 13:4).
Allo stesso modo, i pastori di pecore indossavano vestiti di lana, fatti dalla lana delle pecore. 
“Le pecore” nella Bibbia è un’immagine di chi fa parte del popolo di Dio (Salmo 23; 78:52; 100:3; Matteo 10:16; 15:24; 25:31-46; 26:31).
I falsi profeti sembrano che facciano parte del popolo di Dio, ma in realtà non lo sono!
Sembrano cristiani, ma non lo sono!
È difficile identificarli, questo indica “vengono verso di voi in vesti di pecore”
Gli avvertimenti contro i falsi profeti sono basati sulla convinzione che non tutti i profeti sono veri, che la verità può essere violata, e che i nemici del Vangelo di solito nascondono la loro ostilità e cercano di farsi passare come compagni di fede e guide spirituali. 
A prima vista i falsi profeti usano il linguaggio ortodosso, mostrano una consacrazione biblica, e assomigliano ai veri profeti. 
Pertanto è fondamentale saper distinguere le pecore dai lupi travestiti da agnelli. 
Il secondo aspetto è:
2) Sembrano innocenti, deboli e miti. 
La pecora è anche un’immagine d’innocenza, mitezza, di animale innocuo.
I falsi profeti sono gentili, simpatici, compiacenti, sembrano interessati al benessere spirituale degli altri, ma sono come dei lupi, furbi, abili a ingannare la gente e non è sempre facile individuarli. 
Il falso profeta è una persona che in un primo momento dà l'impressione di essere tutto ciò che si potrebbe desiderare: bello, piacevole, gradevole, positivo; egli sembra completamente cristiano, e sembra che dica cose giuste. 
Il suo insegnamento, in generale, è tutto a posto, usa molti termini che dovrebbero essere usati e impiegati da un vero insegnante cristiano. 
Parla di Dio, egli sembra dire tutto ciò che un cristiano dovrebbe dire. 
A loro piace stare con i cristiani, parlare come i cristiani, essere identificati come cristiani. 
Conoscono e utilizzano la terminologia biblica e spesso appaiono molto ben informati della Scrittura; le dottrine che affermano sono apparentemente bibliche.
Molti falsi profeti sembrano anche essere sinceri, e per questo la sincerità può più facilmente ingannare gli altri. 
Paolo avverte: “Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati” (2 Timoteo 3:13). 
Queste persone possono essere pienamente convinte nella propria mente che le loro convinzioni perverse gli sembrano vere (cfr. 2 Timoteo 2:17-18; 2 Pietro 2:1; 1 Giovanni 4:1-3). 
“Sono diventati così profondamente dedicati alla falsità che l'oscurità sembra essere la luce, e il nero sembra essere bianco” (John MacArthur).
Quindi, non si sospetta che ci sia qualcosa di sbagliato in lui e nel suo insegnamento; non vi è nulla che attira immediatamente l'attenzione, o i sospetti, niente di palesemente sbagliato.
Sembra un cristiano, parla e agisce come un cristiano, sembra esteriormente una pecora, ma è un lupo!!!
Nel pericolo di un falso profeta vediamo: 
B) La ferocia. 
“ I quali vengono verso di voi in vesti di pecore, ma dentro sono lupi rapaci”.
I falsi profeti sembrano essere veri discepoli. Ma in realtà sono lupi predatori che mettono in pericolo le persone sia all'interno e all'esterno della chiesa.
(1) I nomi.
Gesù chiamava con degli appellativi le persone per identificarle per quelle che erano: ha chiamato Erode "quella volpe" (Luca 13:32); gli scribi e i farisei "ipocriti" (Matteo 23:13,14,15,23,25,27,29); "guide cieche" (Matteo 23:16,24) "stolti" (Matteo 23: 17,19); "serpenti e vipere " (Matteo 23:33).
Oggi questo linguaggio non sarebbe accettato nelle chiese!
(2) La natura.
Gesù chiama, dunque, i falsi profeti, lupi rapaci.
“Lupi” è un'estensione figurativa che significa una persona che è viziosa, feroce,  pericolosa, spietata (cfr. Ezechiele 22:27).
I falsi profeti e i discepoli di Gesù sono nemici mortali naturali, proprio come i lupi lo sono con le pecore.
I lupi in Palestina,  erano il nemico naturale più comune delle pecore. Essi vagavano per le colline e le valli, alla ricerca di una pecora che si era allontanata dal gregge, o che fosse rimasta indietro. 
I falsi profeti e coloro, che seguono i falsi profeti sono pericolosi per il popolo di Dio, sono come lupi rapaci per le pecore (cfr. Matteo 10:16; Luca 10:3; Giovanni 10:12).
“Rapaci”  (harpages) indica che attaccano e divorano strappando a pezzi, i falsi profeti sono distruttivi come i lupi.
Riferendosi ai capi del popolo di Gerusalemme in Ezechiele 22:25-27 leggiamo: “In lei i suoi profeti cospirano; come un leone ruggente che sbrana la preda, costoro divorano la gente, pigliano tesori e cose preziose, moltiplicano le vedove in mezzo a lei.  I suoi sacerdoti violano la mia legge e profanano le mie cose sante; non distinguono fra santo e profano, non fanno conoscere la differenza che passa fra ciò che è impuro e ciò che è puro, chiudono gli occhi sui miei sabati, e io sono disonorato in mezzo a loro.  I suoi capi, in mezzo a lei, sono come lupi che sbranano la loro preda: spargono il sangue, fanno perire la gente per saziare la loro cupidigia”.   
Così anche Paolo dice ai responsabili della chiesa di Efeso: “Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge” (Atti 20:29; Cfr. Geremia 5:6; 23:2; Sofonia 3:3-4; Giovanni 10:12).
Nel Nuovo Testamento la parola greca per rapaci (harpax) è tradotta anche per ladri, truffatori, estorsori (Luca 18:11; 1 Corinzi 5:10-11; 6:10), coloro che con inganno, con forza e senza pietà rubano una persona del suo denaro e dei beni. 
Quindi uno dei segni rivelatori di un falso profeta è la sua avidità di guadagno e la sua astuzia per ottenere guadagno. 
I falsi profeti sono come i lupi, sono intelligenti e scaltri, sono sempre alla ricerca di nuove vittime.
I falsi profeti sono realmente interessati a loro vantaggio nel promuovere i propri interessi a scapito del gregge (cfr. Geremia 6:13-14).
Sono spinti dall'avidità personale, e non si fanno problemi di “divorare” gli altri a proprio vantaggio.
CONCLUSIONE.
(1) Come facciamo a capire se un odierno predicatore viene da Dio?
Ci sono stati, ci sono e ci saranno falsi profeti, falsi predicatori.
Oggi un falso profeta può essere qualsiasi ministro (come un pastore, un insegnante religioso, un predicatore, o guaritore che si è auto-proclamato, qualsiasi leader di una setta, professore universitario in materie religiose, o altro maestro religioso.
John R. W. Stott scriveva: “  Non dobbiamo essere abbagliati da com’è vestito, dal fascino di una persona, dall’ apprendimento, dalla laurea dagli onori ecclesiastici. Non dobbiamo essere così ingenui da supporre che visto, che ha un dottorato di ricerca, o è un professore, o un vescovo deve essere un vero e ortodosso ambasciatore di Cristo. Dobbiamo guardare sotto l'apparenza alla realtà. Che vive sotto l’abito: una pecora o un lupo?”      
a) Il primo test è il credo.
Un falso insegnante non annuncia e promuove se stesso come un divulgatore di menzogne; al contrario sostiene di essere un insegnante della verità.
Ai tempi di Mosè la vera chiamata del profeta era provata se la parola da lui predicata si avverava (Deuteronomio 18:21-22), ma anche se si avverava e predicava di andare dietro altre divinità e non dietro al Signore, non si doveva seguire, il popolo non doveva dare retta alle parole di questi profeti (Deuteronomio 13:1-2).
Qualsiasi predicatore che insegna diversamente dalla Parola di Dio e spinga ad allontanarsi dal Signore non va ascoltato perché è un falso profeta!
Il modo per non cadere nell’inganno dei falsi profeti è conoscere la Scrittura, la Bibbia e confrontare il loro insegnamento con essa come facevano i Bereani (Atti 17:10-11).
La Parola di Dio ci dice di discernere l’insegnamento del predicatore (1 Corinzi 14:29; 1 Tessalonicesi 5:19-21).
Come abbiamo detto prima, il falso profeta non solo non insegna la verità, ma  a volte anche se dice la verità su alcuni temi, ne trascurerà altri, mentre Paolo c’insegna di predicare tutto il consiglio di Dio (Atti 20:27).
b) Il secondo test è il comportamento.
Il falso profeta non si manifesterà subito come tale, ma con il tempo possiamo capire se è un falso profeta dal suo comportamento.
Se un predicatore non pratica la Parola di Dio (Giacomo 1:22-25); se è avido di guadagno (Geremia 6:13-14;8:10; Michea 3:11), se la loro condotta è empia e malvagia e non rispecchia la volontà di Dio, allora è un falso profeta (Isaia 28:7; Geremia 23:11,14,16,21; Lamentazioni 4:13; Sofonia 3:4; Matteo 7:21-23; cfr. 2 Pietro 2:3-18; Giuda 4-16). 
Ma questo passo è anche un:
(2) Richiamo per gli ipocriti.
Vicino a una scuola c’era un grande albero che sembrava sano esteriormente, ma l’hanno dovuto tagliare! Il motivo era perché era marcio dentro!
Questa è l'essenza dell’ipocrisia: esteriormente un persona che si dice cristiano, sembra sano, ma dentro è marcia! (cfr. Matteo 23:27-28)
Questo passo serve a smascherare gli ipocriti, specialmente quelli che lo sono inconsciamente, cioè che non sono consapevoli di esserlo!
Sinclair Ferguson a proposito degli ipocriti dice: “Un uomo può essere esteriormente conforme al modo di vivere cristiano, mentre lui è interiormente conforme allo spirito di questo mondo”.
In apparenza una persona può sembrare di essere un vero cristiano, ma in realtà non lo è!
L’ipocrita è un credente contraffatto, sembra di esserlo mentre in realtà non lo è!
La Bibbia più volte ci dice di esaminarci per vedere se abbiamo una fede sincera! (Lamentazioni 3:40; 2 Corinzi 13:5).
Tu hai una fede sincera?

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